Piemonte a Tavola

È dal tavolo in fondo alla sala rossa che si ha la visuale migliore di questo storico ristorante torinese, il cui nome ricorda il pregio del passato che resta, perché di valore, ma anche l’anno di apertura e un’annata vinicola eccezionale. Alla guida c’è da sempre Umberto Chiodi Latini, esemplare padrone di casa capace di consigliare i migliori piatti e i giusti abbinamenti per ogni portata. Grandi vetrate lasciano intravedere, attraverso le tende di seta, l’aulica piazza Solferino, mentre i tavoli tondi sono rivestiti di lunghe tovaglie bianche che fanno capire come qui la raffinatezza sia ancora di casa.

La proposta è ampia e dettagliata e spazia dai percorsi degustazione come «Le Verdure al centro» o «Il Sapore del mare in Piemonte» ai piatti alla carta che raccontano il grande amore per la tradizione e per questa terra. Come nel caso dell’insalata calda di gallina con robiola vaccina e mostarda di susina Ramassin, o come il carpaccio di Fassone con riccioli di fegato grasso, crema di caffè e riduzione di Vermouth. Gli agnolotti di gallina sono con «i profumi dell’orto», i tajarin (must del locale) vengono preparati all’uovo e serviti con burro di montagna e Parmigiano da latte di Vacche bianche modenesi. Il filetto di vitellone con panatura di nocciole e grissini si chiama «La Torinese» e la selezione di formaggi qui raggiunge vette estreme, tra piemontesi, erborinati e formaggi rari. Alla tavola del Vintage non manca mai il mare come testimoniano il gran crudo di pesce o gli spaghetti con le ostriche.

Il servizio è di rara attenzione e cortesia. La selezione dei vini è ricercata. Menu degustazione a 75, 100 e 120 euro. Se ne spendono circa un centinaio ordinando alla carta.