900 è un prosciutto crudo che trae il proprio nome dal fatto che stagiona per almeno novecento giorni. È un prodotto di nicchia la cui produzione è limitata a non più di cinquecento cosce all’anno.

La leggenda narra che, alla fine del XVIII secolo, Francesco Moriondo aprì nel suo paese natale – Mombaruzzo – una pasticceria ove iniziò a produrre i primi Amaretti.

Cioccolato extrafondente e Nocciola Tonda Gentile delle Langhe. Basta. Non c’è altro. Ecco quali sono i due ingredienti dei Baci di Cherasco.

Il Barolo Chinato è un vino aromatizzato che viene prodotto partendo da Barolo Docg alla quale sono aggiunti (durante un processo che si chiama chinatura) zucchero e infusi di una trentina fra erbe, scorze e radici, tra le quali la china.

Il Bettelmatt, col suo gusto delicato, piacevolmente morbido e rotondo, è il sovrano dei formaggi piemontesi.

Il formaggio Bra si produce in due tipologie: Tenero e Duro. È fatto con latte vaccino (di montagna o di alpeggio), al quale può essere aggiunto, per un massimo del 10%, latte ovino e caprino.

Il Burro Piemontese di filiera controllata e certificata, prodotto da Inalpi solo con latte piemontese raccolto dalle stalle conferitrici entro un ristrettissimo raggio dall’azienda, e lavorato nel giro di poche ore, è un burro di altissimo livello.

Il Canestrello biellese è un biscotto tipico di questa zona del Piemonte, le cui origini pare risalgano al XVII secolo.

A differenza di tutti gli altri cardi, che vanno mangiati cotti, il Cardo Gobbo di Nizza è buono anche crudo, ed è per questo che è l’ingrediente fondamentale della bagna cauda.

Il Castelmagno è un formaggio dal gusto deciso, ricco e inteso, con una piccantezza che aumenta con l’aumentare del periodo di stagionatura.

Le cultivar di ciliegia sono innumerevoli ma a Garbagna, un piccolo paese in provincia di Alessandria, se ne coltiva una assai particolare: la Bella.

Il Criollo è una varietà di cacao assai rara. La sua particolarità risiede nel fatto che è praticamente privo di tannini: quindi anche nella versione senza zucchero si propone al palato con rotondità e cremosità.

Tenera e dolce la Piatlina di Andezeno viene piantata in primavera e raccolta a fine luglio...

...la stagionatura può avvenire in due modi: in cantina. Oppure in vasi (olle) ricoperti di strutto.

Esistono cioccolatini più buoni del Giandujotto, con i suoi invitanti profumi e gusti di cioccolato e di Nocciola Tonda Gentile?

Il Grissino è una delle specialità più identificative della gastronomia piemontese...

Il salumificio Raspini ha creato questo particolare salume cotto d’alta gamma utilizzando cosce del pregiato maiale di razza Iberica.

I krumiri sono una somma delizia che, dal 1878, viene prodotta con la medesima ricetta: farina di grano tenero, uova fresche, burro di qualità, zucchero e vanillina. Nulla di più!

Se i grissini di Mario Fongo sono una delizia, non da meno sono le Lingue di Suocera...

Il formaggio Maccagno prende il proprio nome dall’omonimo alpeggio, sito nel comune Alagna Valsesia, a 2.200 metri di quota.

No, non è un errore. È proprio qui in Piemonte, a Borgo San Dalmazzo, che Agrimontana produce una grandiosa marmellata di limone, varietà Sfusato d’Amalfi...

La gamma dei marroni canditi, che è da primo premio, si è nel corso degli anni ampliata, comprendendo marroni di diverso calibro e di diversa provenienza, fra Nord e Centro Italia.

La Mascarpa (conosciuta anche col nome di Mascherpa) è un latticino ottenuto con i sottoprodotti della lavorazione casearia di formaggi più nobili.

Il Melone di Isola Sant’Antonio si caratterizza per la sua forma, tonda o ovale a seconda della varietà, per la sua buccia, liscia o retata, e per il suo bel colore giallo paglierino tendente all’arancione.

È un latticino che si mangia fresco, dopo appena una settimana (la stagionatura minima è di quattro giorni), quando la superficie comincia a ingiallire...

La Mustardela si mangia fresca, accompagnata al pane, ma la tradizione vuole che si debba gustare saltata in padella, assieme a patate.

La Paletta di Coggiola si mangia cotta, dopo averla fatta sobbollire in acqua per un paio d’ore, con polenta o patate.

Questo panettone è rivoluzionario: è basso e largo, l’impasto è più leggero, ma il vero colpo di genio è la copertura: una glassa a base di Nocciola Tonda Gentile.

Le Paste di meliga sono fatte con farina di mais, burro, zucchero, uova, farina di frumento, un pizzico di sale e, se si desidera, un po’ di scorza di limone grattugiata.

Sono cinque le varietà che si possono fregiare della dizione Peperone di Carmagnola: Quadrato, Quadrato lungo, Lungo (o Corno di bue), Trottola e Tumaticot.

Proprio per la ristrettezza della zona di produzione, la Pera Madernassa non è molto conosciuta: però si segnala per la sua croccantezza e per la sua dolcezza.

In inverno, quando manualmente si procede al raccolto, il Porro di Cervere è di color avorio, e morbidissimo.

È un prosciutto che si distingue per i profumi fragranti e delicati, tendenti a una dolcezza moderata e improntati a una rotonda e invitante armonia.

Il liquorificio Rapa Giovanni, nato nel 1880, ha portato avanti le antiche ricette delle monache, e ancora oggi, in modo del tutto artigianale, produce ottimi liquori.

La stagionatura può essere più o meno lunga: se fresca la Robiola di Roccaverano sprigiona aromi di fieno ed erbe tagliate, mentre col passare del tempo diventa più cremosa, acquistando complessità e pienezza.

Gian Piero Vivalda, nel suo laboratorio battezzato AtelieReale, sforna magnifici lievitati: panettoni e colombe, insieme ad altri dolci (come la Rosa Reale) di particolare ricchezza e fragranza.

...salume particolare, a base di patate bollite, trito di carne di maiale (metà magra e metà grassa, in parti eguali), sale, pepe e spezie.

La Salsiccia di Bra, che tradizionalmente si mangia cruda, come antipasto, è un insaccato a base di carne bovina, con solo un apporto di grasso suino che non supera il 20%.

Questo formaggio deve essere immesso sul mercato con almeno tre settimane di stagionatura, confezionato avvolto da fieno di festuca di pino.

La Testa in cassetta di Gavi è una delizia che si consuma fredda, tagliata sottile, oppure riscaldata e accompagnata da cipolle.

In una frazione di Acqui Terme – Visone – Giovanni Verdese produce dal 1948 (secondo gli insegnamenti appresi dal nonno e dallo zio) il più buon torrone che si possa mangiare.

Sono torte che rimangano basse, molto soffici (quasi cremose al centro) e profumatissime.

Ci si può deliziare con i marron glacé, inebrariare con le profumatissime violette candite (un capolavoro!) e quindi tuffarsi nelle torte...

La cantina Calissano porta avanti la tradizione del Vermouth con dedizione e orgoglio, in entrambe le versioni: rosso e bianco.

Lo yogurt è ultima sfida, in ordine di tempo, di Inalpi, la storica azienda casearia della famiglia Invernizzi...