Piemonte a Tavola

Nel borgo ove amavano soggiornare, per le vacanze, i membri di Casa Savoia, si incontra questa insegna giovane e sbarazzina, posta in una rimessa per carrozze con bei muri in pietra a vista e volte in mattoni antichi, che propone, con garbo, capacità e senso della misura la cucina della tradizione piemontese.

I piatti, alleggeriti e ingentiliti, appaiono eseguiti senza sbavature, e anzi con una lodevole attenzione all’esaltazione della materia prima e alla centralità del gusto. La carta, assai ristretta e che varia spesso, propone – secondo stagione – pietanze come i maltagliati con ragù di selvaggina (saporiti e di gran soddisfazione), il particolare e ben riuscito risotto rosso alla barbabietola con salsa alla bagna cauda, la classica e gustosissima finanziera. I dolci meritano l’assaggio: il Montebianco è da manuale, così come la Pera Martin Sec al vino rosso, accompagnata da «terra di cacao» e un rinfrescante sorbetto alla mandorla.

Interessante e d’impronta personale è la selezione di vini, che spazia dall’Italia alla Francia (con puntate anche in Austria, Germania, Spagna e Portogallo), e che presenta perlopiù piccoli produttori ed etichette naturali. Piacevole spazio esterno, ove si mangia nella bella stagione. Il servizio è attento e sorridente. Il conto è assai onesto: per quattro piatti non si superano i 50 euro.