— Villa Crespi
Via Giuseppe Fava, 18
Orta San Giulio (NO)
Villa Crespi
Turno di chiusura: lunedì; martedì
Ferie: variabili
Quella di Antonino Cannavacciuolo è una cucina di frontiera, che ha sì un taglio internazionale e risente della vicinanza con il confine, ma percorre l’Italia in lungo e in largo per tornare, infine, alle proprie origini partenopee.

Non è un mistero che Villa Crespi sia ormai da anni uno dei luoghi più desiderati (e difficili da prenotare) del panorama gastronomico italiano. Sarebbe troppo facile attribuire la maggior parte del merito di tanto successo alla forza mediatica dello chef Antonino Cannavacciuolo. Si rischierebbe così di non rendere giustizia alla magnificenza dell’edificio dai caratteri arabeggianti che ospita hotel e ristorante, e soprattutto alla straordinaria esperienza gastronomica che si può vivere qui, una volta riusciti nella difficile impresa di accaparrarsi un tavolo. # Quella di Cannavacciuolo è una cucina di frontiera, che ha sì un taglio internazionale e risente della vicinanza con il confine, ma percorre l’Italia in lungo e in largo per tornare, infine, alle proprie origini partenopee. I piatti si susseguono ricchi di sapore, immediati e godibili: dall’ostrica con caviale, granita al rapanello e latticello, ai classici intramontabili come gli scampi crudi «alla pizzaiola» con acqua di polpo e il «tonno vitellato», per chiudere con l’interpretazione di uno dei simboli della cucina francese: la sogliola alla mugnaia. # A guidare la sala con lo stile proprio delle grandi maison francesi e a gestire l’imponente carta dei vini, c’è il navigato Massimo Raugi. Due i menu degustazione: «Itinerario», disponibile anche per un solo commensale, a 280 euro, e «Mettici l’anima», per il tavolo intero, a 300 euro. Alla carta si possono scegliere due portate a 190 euro o tre a 240 euro.