— La Ciau del Tornavento
Piazza Leopoldo Baracco, 7
Treiso (CN)
La Ciau del Tornavento
Turno di chiusura: mercoledì; giovedì
Ferie: variabili in inverno; agosto
Bastano pochi passi all’interno della grande sala vetrata per cogliere il fascino di questo celebre e blasonato locale. Un fascino che trasuda dalle pareti dell’edificio (un asilo degli anni Trenta), come dai profili sinuosi dei bricchi del Barbaresco, che fanno da skyline al ristorante.

Bastano pochi passi all’interno della grande sala vetrata per cogliere il fascino di questo celebre e blasonato locale. Un fascino che trasuda dalle pareti dell’edificio (un asilo degli anni Trenta), come dai profili sinuosi dei bricchi del Barbaresco, che fanno da skyline al ristorante. # Ed è proprio l’amore per le Langhe (e soprattutto per i loro vini) che ha portato Maurilio Garola, a trasferirsi tra queste colline. Un amore coltivato toto corde, che ha reso, in pochi anni, la cantina de La Ciau leggendaria: sono – infatti – quasi settantamila le bottiglie dal mondo (di cui la metà di Barolo e di Barbaresco) che riposano nel vastissimo caveau sotterraneo (visitabile). In cucina a regnare è la tradizione piemontese che si ritrova in piatti come il vitello tonnato, la Fassona con pane, burro, acciughe e nocciole, o gli agnolotti del plin (qui proposti al seirass e fieno maggengo). Ma che Garola (coadiuvato ai fornelli da Marco Lombardo) sia appassionato dei sapori del mare, lo si coglie dalle sperimentazioni proposte con i crostacei e i pesci. Da provare – per esempio – è la ricciola con burro bianco e porri di Cervere gratinati. # Il servizio, che si muove sotto l’occhio attento di Nadia Benech, è elegante e curato. L’ambiente di tono, senza essere eccessivamente formale. Menu a 120 e 140 euro. All’incirca stessa spesa alla carta. Presenti alcune curate stanze per prolungare la sosta. Prenotazione vivamente consigliata, soprattutto durante la stagione del tartufo.